Chiusura estiva Centro DCA Umberto I: Pd chiede interrogazione

La denuncia parte dall'associazione Fenice: pazienti dimesse e percorso ambulatoriale

«Una struttura pubblica che si occupa di disturbi alimentari non può chiudere per un mese per ferie». La deputata del Pd, Michela Di Biase, ha fatto sapere con una nota che depositerà un'interrogazione urgente al ministro della Salute, a causa delle ultime notizie riguardanti il centro Dca, che cura i Disturbi del comportamento alimentare del Policlinico Umberto I di Roma, che hanno suscitato preoccupazione dopo la segnalazione di una chiusura per ferie del reparto che si prolungherà fino al 26 agosto.

Chiusura centro Dca: l'allarme dell'associazione Fenice

Per la durata della chiusura del reparto le pazienti ricoverate saranno temporaneamente dismesse e seguiranno un percorso di assistenza in ambulatorio, fa sapere l'associazione Fenice Lazio Odv. La questione ha generato una forte preoccupazione nelle famiglie. «I Dca non vanno in ferie!», commenta qualcuno sui social, sotto alle informazioni rese note dall'associazione.

«Chiudere l'unico reparto dedicato nelle strutture ospedaliere romane era l'ultima cosa che doveva essere fatta», continua Fenice Lazio. L'associazione pone l'attenzione sul peggioramento delle condizioni di salute delle pazienti, evidenziando che i disturbi alimentari sono patologie in crescita in Italia e nel Lazio e le liste d'attesa degli ospedali arrivano fino ad un anno.

L'interrogazione del Pd

«Al ministro Schillaci si chiede di intervenire non solo per fornire le necessarie spiegazioni sulla vicenda ma soprattutto per attivarsi, affinchè sia garantita la necessaria presa in carico delle pazienti e assicurare la continuità nelle terapie», afferma Di Biase.

«La questione sollevata dall’associazione Fenice richiede interventi urgenti per fare luce sulla reale operatività del reparto, presso quella struttura sanitaria sono in terapia ragazze con patologie che richiedono cure costanti – continua la deputata - Sto depositando un’interrogazione urgente al Ministro Schillaci perché su questa vicenda si faccia chiarezza, sarebbe gravissimo se la denuncia corrispondesse al vero».