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Chef Rubio a giudizio per diffamazione e istigazione alla violenza

Redazione La Capitale

A costituirsi parte civile nel processo che vede coinvolto Chef Rubio la Comunità Ebraica di Roma e l'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane

chef rubio

Le accuse mosse a Chef Rubio riguardano dichiarazioni rilasciate in due occasioni distinte nel 2020. In un intervento su un'emittente radiofonica, secondo il capo di imputazione, lo chef avrebbe utilizzato riferimenti denigratori nei confronti della popolazione ebraica e dello Stato di Israele, affermando che «non c'è solo l'Olocausto, ci sono tantissimi genocidi nel mondo, ma siamo portati a pensare solo a quello che ha colpito gli ebrei, che poi non tutti gli ebrei, perché quelli ricchi si sono venduti pure le sorelle e le famiglie».


Chef Rubio: «Sono pronto a prendere le armi se è contro Israele»

Quasi un anno fa lo stesso Rubini aveva denunciato di essere stato massacrato di botte da un gruppo di «sionisti» che lo avrebbero fuori dalla sua abitazione a Frascati. Il racconto lo aveva fatto lui stesso, noto per la sua posizione pro Palestina, su X postando anche immagini del suo volto insanguinato, della medicazione e della sua auto distrutta: «Terroristi. Questi sono gli ebrei sionisti. Una squadraccia», aveva scritto.

 

A costituirsi parte civile nel processo la Comunità Ebraica di Roma e l'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane dopo che il tribunale di Roma ha disposto il rinvio a giudizio per Gabriele Rubini, con l'accusa di diffamazione aggravata e istigazione alla violenza. Il processo, che si aprirà il 1 giugno 2026.


Un'altra contestazione riguarda un convegno tenutosi in un centro sociale della capitale, durante il quale Rubini avrebbe istigato alla violenza per motivi razziali, etnici, nazionali e religiosi nei confronti dello stato di Israele. Secondo l'accusa, lo chef avrebbe dichiarato di essere «pronto a prendere le armi qualora fosse necessario contro lo stesso stato di Israele», esprimendo inoltre posizioni simili attraverso i propri profili social. Il processo chiarirà le responsabilità penali dell'ex rugbista e conduttore televisivo, con l'udienza inaugurale.

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