Caso incendi a Ostia: avviata la perizia psichiatrica per Alessandro Marchili
- Anita Armenise
- 18 apr
- Tempo di lettura: 2 min
Il consulente della Procura avvia le operazioni per valutare la capacità mentale del giovane accusato dei roghi. Attese risposte entro giugno

Hanno preso ufficialmente il via il 15 aprile 2025 le operazioni finalizzate alla perizia psichiatrica su Alessandro Marchili, il 24enne in custodia cautelare nel carcere romano di Regina Coeli, accusato di aver appiccato una serie di incendi dolosi che hanno devastato numerosi stabilimenti balneari sul lungomare di Ostia tra il 24 e il 26 marzo scorsi.
L’incarico è stato affidato ad un consulente tecnico, nominato dalla procura della Repubblica di Roma, che dovrà chiarire se l’indagato fosse capace di intendere e di volere al momento dei fatti e se sia in grado oggi di partecipare coscientemente al processo penale. Dovrà inoltre valutare l’eventuale pericolosità sociale e indicare il percorso terapeutico più adeguato, anche in vista di un possibile ricovero in una struttura Rems (Residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza).
A supportare il consulente tecnico nella delicata indagine ci saranno la psichiatri e psicologi autorizzati ad accedere al materiale processuale, consultare la documentazione medica e incontrare anche i familiari del giovane.
Una personalità fragile e confusa
Durante l’interrogatorio videoregistrato del 27 marzo, Alessandro Marchili aveva ammesso le proprie responsabilità, raccontando di aver agito da solo, senza mandanti né legami con altri episodi. Il giovane, disoccupato e senza fissa dimora, aveva parlato di una settimana trascorsa tra androni e stabilimenti abbandonati, dormendo dove capitava e agendo sotto l’effetto di uno stato emotivo di forte disagio e isolamento.
Elementi che hanno spinto la Procura ad approfondire la sua tenuta psichica, soprattutto dopo alcune dichiarazioni confuse rilasciate dallo stesso indagato: riferimenti a voci nella testa, a un «chip militare» impiantato da una dottoressa e alla convinzione di essere seguito da un elicottero delle forze armate.
Deliri che hanno indotto il pubblico ministero Stefano Opilio ad avviare l’iter previsto per la verifica delle condizioni mentali e della pericolosità sociale.
Sessanta giorni per la relazione finale
Secondo quanto disposto dalla Procura, il consulente avrà 60 giorni di tempo dall’inizio delle operazioni (15 aprile) per redigere una relazione scritta. Il documento dovrà contenere non solo una diagnosi psichiatrica, ma anche l’indicazione di eventuali strutture terapeutiche idonee a contenere e curare l’indagato, privilegiando soluzioni meno restrittive della Rems se compatibili con il contenimento della pericolosità.
Incendi a Ostia, un caso ancora aperto
Intanto, le indagini proseguono per verificare l’eventuale coinvolgimento di altre persone o l’esistenza di un contesto più ampio, anche in relazione al tema caldo delle concessioni balneari, su cui il rogo degli stabilimenti ha inevitabilmente riacceso l’attenzione.
Resta da chiarire se quello di Alessandro Marchili sia stato solo un gesto isolato di disperazione e disagio, o il volto fragile di una frattura sociale più profonda.