Capannelle, il sindacato Siag scrive a Gualtieri: «Con bando scaduto rischio di ordine pubblico nell’impianto»
Per questo, il sindacato chiede al sindaco «di convocare le sigle degli operatori ippici "residenti" nell'ippodromo. In caso contrario, non si esiterà a manifestare per le vie di Roma»
La situazione dell’Ippodromo di Capannelle è sempre più complicata e non si sbrogliano i nodi della gestione e delle responsabilità tra il ministero dell’Agricoltura e la giunta capitolina, il cui obiettivo è organizzare una gestione temporanea per il 2025, in attesa della scelta di un nuovo gestore definitivo, dopo che il bando-ponte è diventato lettera morta ed è stato dichiarato nullo dal Tar Lazio. A lanciare l'ultimo allarme il sindacato italiano allenatori guidatori, Siag, che ha scritto una lettera al sindaco di Roma Roberto Gualtieri sulla crisi in atto.
Capannelle, i sindacati: «Chiediamo incontro, in caso contrario non esiteremo a manifestare»
«Considerando che manca poco più di un mese alla scadenza dell'attuale gestione, in capo a Hippogroup - si legge nell'appello dei sindacati -. Dopo il 31 dicembre l'ippodromo di Capannelle diventerà un problema di ordine pubblico con la presenza di animali e persone, abusivi e non, e toccherà a voi gestire la situazione, assicurare le pulizie, lo smistamento del letame, la distribuzione di acqua e luce, la manutenzione delle piste per i cavalli».
Le associazioni parteciparono alla riunione che assegnò l'ippodromo per un anno ad Hippogroup, società che dal '56 gestisce l'impianto, «con la promessa dell'assessore allo sport Alessandro Onorato di promuovere un bando nel 2024 per trovare un nuovo gestore dal 2025. Tutto questo non è successo».
Ora l'ippodromo rischia di chiudere di essere abbandonato, «lasciando padri di famiglia senza lavoro e un intero settore senza l'ippodromo più importante d'Italia».
Per questo, il sindacato chiede a al sindaco «di convocare le sigle degli operatori ippici "residenti" nell'ippodromo. In caso contrario, non si esiterà a manifestare per le vie di Roma, anche se tale eventualità viene lasciata come ultima ratio, dato che per Roma il 2025 sarà l'anno del Giubileo e che gli ippici preferirebbero evitare problemi di ordine pubblico in vista di tale avvenimento».
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