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Caivano bis, Meloni va avanti. Gualtieri: «Per Quarticciolo recepite le richieste ma attendiamo il testo»

Titty Santoriello Indiano

La premier ha incontrato i rappresentanti locali delle periferie coinvolte dal decreto Caivano bis. Nella stessa giornata alcuni residenti e gli attivisti di «Quarticciolo ribelle» hanno manifestato al palazzo dell'Ater per chiedere lo stop agli sfratti alle case popolari, una delle principali preoccupazioni

Manifestazione al Quarticciolo del primo marzo (La Capitale)

Esportare il «modello» Caivano in altre 8 periferie d'Italia. La decisione, già varata nel Consiglio dei ministri il 23 dicembre scorso, è stata ribadita dalla premier Giorgia Meloni nell'incontro a palazzo Chigi con gli amministratori locali ai quali ha illustrato i piani del Governo in merito al decreto Caivano bis che riguarda anche il Quarticciolo a Roma. Nonostante le preoccupazioni della cittadinanza e le manifestazioni contro il provvedimento come è accaduto nella Capitale il primo marzo, il Governo sarebbe deciso ad andare avanti stanziando 180 milioni di euro dei fondi di Sviluppo e coesione per le «realtà - dice Meloni - dove lo Stato è stato meno presente o, peggio, ha scelto di fare un passo indietro».


«Strutture per bambini e ragazzi»

Nel corso della riunione la presidente del Consiglio ha passato in rassegna gli interventi previsti in varie zone come a Rozzano, a Scampia, a Rosarno e due quartieri di Catania e Palermo oltre a Roma. Qui «abbiamo scelto di concentrare la nostra attenzione sul Quarticciolo, quartiere del municipio V che si trova nel quadrante est della Capitale tra la Palmiro Togliatti e la Prenestina - ha precisato Meloni - e di focalizzare la nostra attenzione su ciò che serve di più al territorio, ovvero servizi e strutture per i bambini e per i ragazzi, a partire da asili nido, aree attrezzate e strutture sportive».


«Incontro positivo ma non abbiamo ancora i testi scritti»

Il sindaco di Roma Roberto Gualtieri - che ha partecipato in video conferenza da Cannes dove si trova per il Mipim - ha parlato di «una riunione positiva» sebbene «non abbiamo ancora il testo formale», ha detto Gualtieri in merito al Dpcm (decreto della presidente del Consiglio, ndr) che conterrà tutte le misure previste per le otto periferie. «Il commissario ha nominato gli interventi che noi gli abbiamo dato sulla base sia della valutazione fatte dal municipio che dal coinvolgimento delle associazioni», ha sottolineato Gualtieri secondo cui «sembra quindi che ci sia stato un recepimento delle proposte emerse dal territorio». «Non abbiamo i testi scritti - insiste il primo cittadino - ma siamo fiduciosi che il programma sarà basato sulle nostre richieste».


«Impianti sportivi e laboratori sociali e artigianali da affidare ai giovani»

Nel merito Gualtieri ha poi sottolineato l'urgenza di rendere protagonista la cittadinanza in questo percorso: «Alla necessaria azione di contrasto alla criminalità, alle mafie, allo spaccio da parte delle forze dell'ordine, devono affiancarsi interventi di riqualificazione urbana con parchi, scuole, piazze e le strade e da un punto di vista sociale bisogna coinvolgere i giovani dando loro alternative», ha commentato il sindaco. Nell'incontro con il Governo, «si è parlato di impianti sportivi, di laboratori sociali e artigianali da affidare ai giovani», ha aggiunto Gualtieri. «La cittadinanza deve essere protagonista», ha rimarcato il sindaco.


«Ci auguriamo che il Governo mantenga l'impegno»

«Abbiamo redatto una lista di richieste insieme alla cittadinanza», aveva anticipato a La Capitale il presidente del V municipio Mauro Caliste nella giornata del primo marzo scorso perché è fondamentale «creare un rapporto di simbiosi tra l'amministrazione comunale e municipale con le realtà locali». Lo stesso «chiediamo al Governo», ha precisato il minisindaco e «ci auguriamo che mantenga questo impegno». Cioè «noi pensiamo che l'amministrazione capitolina e municipale abbiano un ruolo visto il contatto quotidiano con la cittadinanza, dobbiamo essere interlocutori di questo percorso».


Sfratti alle case Ater: la protesta

Prima di leggere il Dpcm, dunque, non è ancora chiaro se il Governo recepirà tutte le indicazioni dell'amministrazione comunale. Intanto al Quarticciolo, dopo la manifestazione del primo marzo che ha portato in piazza migliaia di persone, la cittadinanza continua ad essere preoccupata per le «politiche calate dall'alto» e per le possibili ripercussioni securitarie del Decreto Caivano bis. In primis per il problema degli sfratti alle case popolari. Nella stessa mattinata del 12 marzo, alcuni residenti con gli attivisti di «Quarticciolo ribelle» hanno protestato presso il palazzo dell'Ater, che detiene molti appartamenti nel quartiere, ottenendo un incontro con l'ente per giovedì 27 marzo.


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