- Camilla Palladino
Bagarre in assemblea capitolina, Celli espelle un consigliere municipale [VIDEO]
A far scattare la scintilla la richiesta non programmata di intervento da parte di un consigliere dell'unico territorio guidato dalle opposizioni, il cosiddetto «municipio delle Torri»
«Lei è espulso». Così la presidente dell'assemblea capitolina, Svetlana Celli, un momento prima di chiedere alle forze dell'ordine di accompagnare fuori dall'aula Giulio Cesare il consigliere del municipio VI Emanuele Licopodio (Lega). A far scattare la scintilla la richiesta non programmata di intervento da parte del consigliere dell'unico territorio guidato dalle opposizioni, il cosiddetto «municipio delle Torri». Durante la seduta convocata per la mattinata di giovedì 5 settembre il consigliere capitolino Maurizio Politi (Lega), ha chiesto di permettere a Licopodio e al minisindaco Nicola Franco, a ridosso della pausa dei lavori, «di esporre all'aula la situazione relativa alla grave carenza di personale nel municipio delle Torri dopo il consiglio municipale straordinario svolto prima dell'estate, alla presenza dell'assessore capitolino Andrea Catarci, al quale non è seguita alcuna risposta».
La bagarre in aula Giulio Cesare
Una pretesa fuori dalla norma, secondo Celli, che ha sottolineato come «le opposizioni hanno chiesto un consiglio straordinario sul tema del personale e nella prossima capigruppo la calendarizziamo, come è giusto. In quella sede il presidente Franco potrà prendere la parola, con gli altri presidenti che hanno le stesse difficoltà, ma oggi non è possibile». A quel punto sono iniziati a volare gli stracci: obiezioni e grida, fino all'invasione della tribuna della presidenza da parte di Licopodio. «Presidente Celli - ha detto alla presidente dell'assemblea - quando lei viene in municipio noi la lasciamo sempre parlare». Quindi la bagarre. E nonostante le richieste di allontanamento e di rispetto delle procedure e degli spazi dell'aula, alla fine il consigliere municipale è stato espulso con l'intervento dei vigili urbani.
La difesa della Lega
Alla fine, tuttavia, un confronto c'è stato. La delegazione municipale è stata incontrata in maniera informale dalla presidente Celli e dal consigliere Politi nella tribuna del pubblico. La Lega di Roma e provincia, intanto, difende i suoi: «Oggi i consiglieri e la giunta sono stati costretti a presentarsi in Campidoglio. Le enormi difficoltà quotidiane causate da un'atavica carenza di risorse umane è divenuta intollerabile. È evidente che il senso di responsabilità dimostrato fino ad oggi dal personale capitolino non è servito ad ottenere l'attenzione richiesta. La situazione è completamente fuori controllo. I territori così difficili, come il municipio VI meritano attenzioni particolari», hanno specificato il coordinatore della Lega di Roma e provincia Angelo Valeriani e i consiglieri capitolini Fabrizio Santori e Maurizio Politi, insieme ai rappresentanti del gruppo consiliare della Lega municipale.
Le parole di Celli
Ha infine ribadito la presidente dell'aula: «Le sedute dell’assemblea capitolina si svolgono in base a quanto stabilito dal regolamento e all’ordine dei lavori approvato dalla conferenza dei capigruppo. Questa mattina stavo semplicemente applicando le regole previste, che tutti i consiglieri capitolini mi auguro conoscano bene, quando un gruppo di amministratori del municipio VI guidati dal presidente Nicola Franco ha tentato, con toni e modalità inopportune e per nulla democratiche, di bloccare la discussione per poter intervenire su un argomento non iscritto all’ordine del giorno. Una richiesta irrituale e che dunque non è stato possibile accoglierla. Pur comprendendone le ragioni, ho rimandato la decisione, come è giusto che sia, alla conferenza dei capigruppo già programmata per il pomeriggio. Non ho quindi negato la parola a nessuno», ha sottolineato Celli.
Per poi concludere: «A fronte di ciò è partita una protesta poco elegante di un consigliere municipale per il quale ho adottato un provvedimento di espulsione e chiesto il daspo. Non credo che i problemi della città si possano discutere e risolvere con atti di forza e così teatrali, delegittimando in questo modo le Istituzioni e i suoi rappresentanti. È uno stile che non ci appartiene e che identifica solo chi ne è autore. È necessaria invece un’azione responsabile da parte di tutti favorendo la collaborazione istituzionale nel rispetto dei diversi ruoli. Sul tema della carenza di personale nelle sedi municipali, come discusso anche in capigruppo, sarà calendarizzato prima possibile un consiglio straordinario con la partecipazione di tutti i municipi».
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