B&B, Santanché: "Mai parlato di un aumento della tassa di soggiorno senza criterio"
- Redazione La Capitale
- 31 ago 2024
- Tempo di lettura: 3 min
La ministra smentisce le notizie allarmistiche e annuncia un tavolo tecnico per una riforma dell'imposta

«La stampa internazionale oggi crea un allarmismo infondato sull'aumento della tassa di soggiorno. Forse il turismo italiano inizia a far paura e cercano di colpirci come possono».
Lo dice la ministra del turismo Daniela Santanchè, in riferimento ad articoli pubblicati su Financial Times, Le Figaro e El Pais: «Nessuno ha mai parlato di un aumento della tassa senza criterio - aggiunge -, abbiamo sempre evidenziato l'importanza di portare avanti il dialogo con le associazioni di categoria e i comuni - sottolinea Santanchè - per lavorare insieme ad una possibile revisione dell'imposta di soggiorno. Un'imposta che magari sia proporzionata al costo della stanza e che diventi di scopo, quindi anche finalizzata a sostenere investimenti e politiche del turismo. Tutte le ricostruzioni di queste settimane sono frutto di interpretazioni talvolta anche fantasiose. Nelle prossime settimane - conclude con un annuncio la ministra Santanchè- riuniremo il tavolo di lavoro e sarà nostra cura renderne noti i risultati»
Cos'è la tassa di soggiorno
La tassa di soggiorno è un'imposta locale che viene applicata a chi soggiorna in strutture ricettive (hotel, B&B, affittacamere, ecc.) situate all'interno del territorio del Comune. Questa tassa è nata con lo scopo di finanziare i servizi turistici, tutelare il patrimonio artistico e culturale: soprattutto nelle città d'arte ed equilibrare i costi del turismo.
Come funziona la tassa di soggiorno
La tassa di soggiorno è a carico di chi soggiorna nella struttura ricettiva, indipendentemente dalla propria nazionalità o residenza. Solitamente la tassa viene pagata al momento del check-in o del check-out della struttura ricettiva. L'importo della tassa varia da comune a comune e può essere differenziato in base alla tipologia di struttura ricettiva e alla categoria della stessa. Inoltre, in alcune città, l'importo può variare in base al periodo dell'anno.
L'importo della tassa viene calcolato per ogni notte di soggiorno e per ogni persona.
Il caso di Roma
Nella Capitale la tassa di soggiorno ha assunto un'importanza particolare, soprattutto in vista del Giubileo. L'aumento delle tariffe ha suscitato dibattiti e preoccupazioni tra gli operatori del settore, che temono ripercussioni negative sulla competitività turistica della città. Alcuni b&b e ostelli sono stati durante i controlli di inizio agosto, nella Capitale sanzionati perché non avevano le autorizzazioni, per un totale di oltre 20 mila euro. Addirittura più di 270 mila euro è stato l’ammontare del mancato versamento della tassa di soggiorno per due strutture ricettive.
Il costo della tassa
Le nuove tariffe in vigore dal 1° ottobre 2023. La Capitale ha aggiornayo le tariffe della tassa di soggiorno.
Le nuove tariffe variano da un minimo di 3,50€ a un massimo di 10€ a persona a notte, a seconda della tipologia di struttura ricettiva e della sua categoria.
Hotel: Le strutture alberghiere vedono un aumento graduale, con le 5 stelle che toccano i 10€ a persona a notte.
Case e appartamenti vacanze: Anche in questo caso le tariffe variano in base alla categoria, con un massimo di 6€ a notte.
Guest house e affittacamere: Le tariffe sono leggermente superiori rispetto alle case vacanze, con un massimo di 7€ a notte.
Hostel e ostelli: Il costo è più contenuto, con una tariffa fissa di 3,50€ a notte.
Agriturismi e B&B: La tariffa è di 6€ a notte, così come per gli alloggi per uso turistico.
Campeggi: Per i campeggi la tassa è di 3€ a notte e il limite massimo di pernottamenti tassabili è di 5 giorni.
La tassa di soggiorno si applica per un massimo di 10 notti consecutive nella stessa struttura (5 per i campeggi). Dopo questo limite, non dovrai più pagare il contributo, anche se rimani nella stessa struttura.