Autopsia sul corpo di Camilla Sanvoisin: nessun segno di violenza, morta per arresto cardiaco
- Rebecca Manganaro
- 17 feb
- Tempo di lettura: 2 min
Morte per arresto cardiocircolatorio, è quanto emerge dai primi risultati dell'autopsia svolta oggi sul corpo di Camilla Sanvoisin

Nessun segno di traumi esterni o violenza. È quanto emerge dai primi risultati dell’autopsia effettuata questa mattina sul corpo di Camilla Sanvoisin, la 25enne figlia del produttore televisivo Axel Egon Sanvoisin, trovata senza vita all’alba di giovedì scorso in un piccolo appartamento di un relais in via Anna Foà, alla Giustiniana, nella zona nord di Roma. Gli esami, condotti dall’Istituto di Medicina Legale dell’Università Cattolica sotto la direzione del professor Antonio Oliva, confermano che la giovane è morta a causa di un arresto cardiaco.
Resta da chiarire se la causa del decesso possa essere legata all’assunzione di sostanze stupefacenti. Gli esami tossicologici, i cui risultati sono attesi entro 60 giorni, potranno stabilire se e in che quantità Camilla abbia assunto droga la sera prima, come dichiarato dal compagno Giacomo Celluprica, 35 anni. L’uomo ha raccontato alla polizia che la ragazza aveva fatto uso di eroina e che potrebbe essere morta per overdose. Sul caso la procura di Roma ha aperto un’inchiesta per morte in conseguenza di altro reato.
Il dolore della madre: «Mandatele un pensiero»
Camilla proveniva da una famiglia nota. Suo padre è un produttore televisivo, mentre la madre è una ceramista e titolare di un laboratorio artistico le cui opere sono state esposte in diverse mostre. È stata proprio la madre, venerdì, a dare l’annuncio della tragedia sui social: «Mia figlia Camilla è morta ieri. Vorrei avvisare tutti quelli che le volevano bene e chiedere un pensiero per lei».
Indagini in corso, metadone e analisi dello smartphone
Le indagini proseguono per ricostruire le ultime ore di vita della giovane. Sabato mattina la polizia ha sequestrato il cellulare di Giacomo Celluprica per analizzarne il contenuto. L’obiettivo degli inquirenti è risalire al pusher che avrebbe fornito la droga alla coppia. Inoltre, durante la perquisizione dell’appartamento, gli agenti hanno rinvenuto diversi flaconi di metadone, alcuni dei quali illegalmente detenuti dall’uomo in quanto non prescritti dal Serd. La detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio ha portato al suo arresto, anche se successivamente è stato rilasciato.
Un dramma che ricorda la morte di Maddalena Urbani
La tragica fine di Camilla Sanvoisin richiama alla memoria un altro dramma avvenuto nella stessa zona di Roma. Nel marzo 2021, Maddalena Urbani, figlia del medico Carlo Urbani, primo a isolare il virus della Sars, venne trovata morta per overdose in un appartamento nei pressi della Cassia.