Ares 118, i sindacati: "La Regione licenzia soccorritori"
Sono troppe le criticità nella gestione sanitaria della Regione Lazio secondo i sindacati, tra queste il rischio che, in virtù di alcune delibere, una schiera di lavoratori del 118, già formati e preparati, perda il lavoro
C'è il rischio che una schiera di lavoratori del 118, già formati e preparati, perda il lavoro. Oggi nessuna soluzione concreta che garantisca un futuro agli autisti soccorritori e ai barellieri del 118 è stata trovata oggi in Commissione lavoro, dove sono stati ascoltati i rappresentanti dei sindacati e i vertici dell' Ares 118.
118, le criticità segnalate dai sindacati
«È un atto inammissibile - affermano i sindacati - che lascia intendere come la Regione di fatto abbia “licenziato” i tantissimi autisti soccorritori e barellieri del 118 privato che da anni garantiscono con il loro impegno e la loro dedizione l’assistenza ai cittadini del Lazio».
Sono troppe le criticità nella gestione sanitaria della Regione Lazio secondo i sindacati. Tra quelle portate all'attenzione della Commissione ci sono quelle specifiche del servizio dell’emergenza urgenza e la gestione del percorso di reinternalizzazione del servizio del 118 privato. «Rileviamo la scarsa attenzione rivolta alla figura del barelliere fondamentale, all’interno dell’equipe, per il corretto funzionamento dei soccorsi».
Incriminate, inoltre, le delibere 557 e 573 di Ares 118 per il settore emergenza urgenza che penalizzano, escludendoli dal bando Ares 118 per autisti soccorritori, tanti di coloro che non posseggono come requisito i 5 anni di anzianità di servizio.
Al termine dell'audizione il presidente Tripodi, ringraziando i convenuti, ha auspicato il perseguimento di tutte le soluzioni possibili per preservare posti di lavoro, nel solco della legge.
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