Ama risponde a Report: «Area idonea alla realizzazione del termovalorizzatore»
Ama risponde alle affermazioni di Report sul termovalorizzatore di Santa Palomba, fornendo chiarimenti su prezzo, idoneità dell’area e sostenibilità ambientale
In riferimento alla trasmissione «Report» dedicata al termovalorizzatore di Santa Palomba, andata in onda ieri su Rai Tre, Ama con una nota, pubblicata oggi 16 dicembre, precisa che «tutti i chiarimenti e le risposte ai quesiti posti dal servizio sono stati forniti dal presidente della società (Bruno Manzi, ndr) durante una approfondita e dettagliata intervista correttamente concessa e durata oltre un’ora e mezza».
Nell’intervista, comunica Ama «infatti, il presidente ha risposto puntualmente a tutte le domande della giornalista, basandosi sulle evidenze degli atti amministrativi pubblici. La messa in onda di almeno una parte di queste risposte - continua la municipalizzata -, avrebbe fornito agli spettatori riscontri esaustivi a tutte le domande poste».
Il prezzo della transazione
Ama quindi contesta quanto affermato nella puntata andata in onda su Rai 3: «Il prezzo del terreno non è “schizzato” a 75 euro al metro quadrato - precisano - dopo l’annuncio della decisione di realizzare il termovalorizzatore, perché tale valore era già quello presente nell’offerta di vendita del 3 giugno 2021 presentata a seguito della manifestazione di interesse per l’acquisto di terreni, sull’intero territorio di Roma Capitale, per la realizzazione degli impianti previsti dal piano industriale di Ama 2020-2024 (epoca Giunta Raggi) che allora prevedeva la realizzazione di Tm e Tmb, cioè ben prima di quella decisione».
Ad esito delle valutazioni espresse dalla commissione nominata per il vaglio delle proposte pervenute, «Santa Palomba - sottolinea Ama -, veniva già allora ritenuta l’unica utilmente acquisibile e nel 2022 Ama ha incaricato, a maggior tutela, la società di consulenza Intellera di effettuare valutare il prezzo proposto, che la procedura originaria del 2021 non imponeva, e tale verifica ha certificato la congruità del prezzo sulla base delle valutazioni Omi (Osservatorio del mercato immobiliare)».
Il prezzo di 75 euro al metro quadrati secondo Ama quindi «non è affatto “stellare”» ma in linea con il valore di mercato «di terreni dell’area utilizzati per la realizzazione di edifici con destinazione produttiva e calcolato sulla base della metodologia standard di stima per transazioni di questo tipo».
Ama: «L’area è idonea alla realizzazione di un Termovalorizzatore»
Controbattendo a quanto affermato nell’inchiesta, Ama evidenzia ancora che «non esistono sull’area fattori escludenti che possano impedire la realizzazione dell’impianto. Sulla base della legislazione vigente - continuano - l’impiantistica dei rifiuti è disciplinata dal Testo Unico dell’Ambiente anche ai fini urbanistici. La procedura di Autorizzazione integrata ambientale è quella deputata ad autorizzare la realizzazione dell’impianto e garantisce la partecipazione di tutti i portatori di interesse».
Ama: «Il fosso non è più operativo»
«Il fosso che attualmente risulta dalla cartografia catastale non è più operativo da diversi anni» dichiara società in house di rifiuti «in quanto sostituito da un canale artificiale».
Il progetto di realizzazione del termovalorizzatore «prevede un diverso posizionamento del canale, idoneo a mettere in sicurezza l’area circostante, procedura standard e assolutamente legittima».
«Il termovalorizzatore userà acqua reciclata»
Da Ama fanno quindi sapere che il termovalorizzatore non utilizzerà l’acqua delle falde né tantomeno dei laghi «ma acqua riciclata».
Sulla distanza del termovalorizzatore da abitazioni e campi viene rassicurato che «non solo è conforme ai requisiti di legge, ma maggiore di quella di molti termovalorizzatori italiani ed europei». A completezza di informazione concludono ricordando che «il precedente piano rifiuti prevedeva la realizzazione di una megadiscarica a Roma».
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