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Alla Camera dei Deputati si è tenuto «Codice Antimafia», convegno tra istituzioni, magistratura e mondo accademico

Redazione La Capitale

Aggiornamento: 13 feb

Particolare attenzione è stata dedicata all'analisi del ruolo delle istituzioni e degli strumenti giuridici nella lotta alla criminalità organizzata, con un focus sui procedimenti di sequestro e confisca dei beni e sul controllo giudiziario delle imprese

sala matteotti
Sala Matteotti della Camera dei Deputati

Si è svolto con grande successo presso la sala Matteotti di Palazzo Theodoli Bianchelli, alla Camera dei Deputati, il convegno organizzato da Maurizio Celona e dagli avvocati Angela Maenza e Antonio Circosta, intitolato «Codice Antimafia».


L’evento ha rappresentato un'occasione di confronto tra istituzioni, magistratura e mondo accademico sulle tematiche legate alla normativa antimafia, ai sequestri e alle confische di beni, oltre ai modelli organizzativi e di controllo giudiziario previsti dalla legislazione vigente.


«Codice Antimafia», i protagonisti dell’incontro

Il convegno si è aperto con i saluti istituzionali da Lorenzo Cesa, presidente della Delegazione Parlamentare Italiana Nato Pa. A seguire, l'introduzione è stata curata da Chiara Colosimo, presidente della Commissione Antimafia, e Stefania Marino, della Commissione Bicamerale Agromafie.


Tra i relatori di spicco, il procuratore Nazionale Antimafia, Giovanni Melillo, la presidente di Enav, Alessandra Bruni, e il presidente di Atac, Giovanni Mottura. A moderare i lavori è stata l’avvocata Angela Maenza.


Hanno poi preso la parola personalità autorevoli come il prefetto di Roma Lamberto Giannini, e i magistrati Salvatore De Luca (procuratore della Repubblica - Dda Caltanissetta) e Santi Roberto Condorelli (Procuratore aggiunto - Dda Catania) con Natina Pratticò (Presidente Sezione Misure di Prevenzione - Tribunale di Reggio Calabria).


Un dibattito acceso e proposte per il futuro

Nel corso dell'incontro, i relatori hanno sottolineato l'importanza della sinergia tra enti pubblici e privati per garantire un’efficace applicazione della normativa antimafia. Particolare attenzione è stata dedicata all'analisi del ruolo delle istituzioni e degli strumenti giuridici nella lotta alla criminalità organizzata, con un focus sui procedimenti di sequestro e confisca dei beni e sul controllo giudiziario delle imprese.



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