Al S. Giovanni figlio autistico può stare con mamma in gravi condizioni grazie a "Curare con cura"
- Redazione La Capitale
- 19 ago 2024
- Tempo di lettura: 2 min
Il tutto grazie alla collaborazione tra la Asl Roma 2 e l'azienda ospedaliera che hanno attivato Curare con cura, un progetto del sistema sanitario regionale per la gestione socio-sanitaria di persone con disabilità complessa e non collaboranti

Una donna in gravi condizioni è stata ricoverata insieme a suo figlio, 40enne e autistico, al pronto soccorso dell'ospedale Sandro Pertini. Il tutto grazie alla collaborazione tra la Asl Roma 2 e l'azienda ospedaliera che hanno attivato Curare con cura, un progetto del sistema sanitario regionale per la gestione socio-sanitaria di persone con disabilità complessa e non collaboranti. È la storia di Franca e Antonio (i nomi sono di fantasia per tutelare la privacy della famiglia).
Mamma e figlio arrivano in ambulanza in via dell'Amba Aradam la notte del 16 agosto. Lei è in gravi condizioni, ma la sua unica preoccupazione è il figlio affetto da sindrome autistica. Anche perché lui non vuole allontanarsi dalla madre, neanche durante l'intervento urgente al quale lei deve sottoporsi. Quando gli operatori del triage si rendono conto della situazione, inizialmente ospitano l'uomo nella stanza dei coordinatori del pronto soccorso.
Poi il commissario straordinario della Asl Roma 2 fa immediatamente intervenire Curare con cura, coordinato dal dottor Sabino Venezia che, con l'assistenza della caposala del pronto soccorso Luana Evangelisti, riesce a instaurare un contatto con il ragazzo nel rispetto delle sue difficoltà relazionali e comportamentali. Così i medici sono riusciti a operare Franca, mentre Antonio è rimasto sempre seduto su una sedia accanto al dottor Venezia. Non solo.
Dopo l'operazione si presenta una nuova difficoltà: Franca ha bisogno di assistenza, ma non può lasciare Antonio. Dunque la Uoc (Unità operativa complessa) di Ortopedia dell'azienda ospedaliera San Giovanni, in accordo con la direzione generale e la direzione sanitaria dell'ospedale, ha messo a disposizione una stanza a due letti per permettere a mamma e figlio di passare i giorni di degenza insieme con l'aiuto di un operatore sociosanitario. Il 18esimo giorno di ricovero sono stati entrambi portati all'ospedale Sandro Pertini per programmare il resto dell'intervento. E, finalmente, sono tornati a casa.