Acea, festeggia 115 anni: «Il futuro dell'acqua per l'Italia». Focus su transizione idrica
Acea celebra quest'anno 115 anni di storia con una serata-evento dedicata a «Il futuro dell'acqua, garanzia di sviluppo al servizio del Paese"» alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella
Sono passati 115 anni dalla fondazione di Acea. Per festeggiare l'azienda, nata nel 1909, in seguito ad un referendum popolare, una serata-evento dedicata a «Il futuro dell'acqua, garanzia di sviluppo al servizio del Paese» alla presenza del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
La storia di Acea è strettamente legata a quella della Capitale e del Paese e la celebrazione, che si svolgerà questa sera a Roma presso il Salone delle Fontane dell'Eur, sarà anche l'occasione per ripercorrere le tappe fino a divenire uno dei principali gruppi industriali a livello nazionale, primo operatore idrico in Italia e secondo in Europa.
«Focus della serata - spiegano dal gruppo - sarà il ruolo fondamentale dell'acqua nello sviluppo economico-sociale anche alla luce dei cambiamenti climatici che ne stanno alterando la disponibilità».
L'ad di Acea, Palermo: ««Acqua, energia, ambiente: parole chiave»
Futuri scenari della transizione idrica, rischio siccità e necessità di superare la frammentazione del servizio idrico e la vetustà delle infrastrutture - per tutelare una risorsa che diventa sempre più preziosa e strategica - saranno i temi al centro della serata.
«Acqua, energia, ambiente: parole chiave e costanti nella storia di Acea - ricorda l'amministratore delegato, Fabrizio Palermo -, hanno segnato lo sviluppo di un gruppo industriale che dagli inizi del Novecento ad oggi ha sempre affrontato grandi sfide tecnologiche con l'obiettivo di servire vasti territori e milioni di cittadini. Il tema che abbiamo scelto questa sera - spiega l'ad Palermo -, è quello dell'acqua poiché siamo convinti che nei prossimi anni anche alla luce dei cambiamenti climatici in corso, rappresenterà per l'intera Europa non solo una priorità sociale - conclude Palermo -, ma una questione centrale legata alla crescita delle infrastrutture».
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