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A Roma 2mila senzatetto: "Voglio lavorare, non delinquere"

Edoardo Iacolucci

Aggiornamento: 26 giu 2024

Nei pressi della Stazione Termini, nelle zone centrali e sotto il Lungotevere le comunità più numerose

Alfa davanti la sua tenda in via di Castro Pretorio
Alfa davanti la sua tenda in viale Pretoriano. Credit: La Capitale

Alla stazione Termini, adesso, per poter prendere un taxi bisogna fare una lunga fila tra le tende di persone senza fissa dimora. Ma questa piccola tendopoli è solo la punta dell'iceberg di una vera comunità di tende, materassi e vite vissute in condizioni tremende, che si erge in viale Pretoriano, a pochi passi dalla stazione . Qui vivono persone di ogni provenienza, molte giungono dal Sud del mondo.


Alfa, ha quasi 20 anni ed è uno di loro. Viene dal Guinea, dove nel 2021 c'è stato un colpo di Stato, e ha nazionalità senegalese (Paese che da febbraio è sull'orlo di una guerra civile) . Adesso Alfa è in Italia, e ha lo status di rifugiato. Prima di arrivare qui ha attraversato il deserto per poi salpare con una barca di fortuna dalle coste nordafricane: «Ho visto amici morire, anche io sono quasi morto - racconta davanti alla sua tenda -. Sono arrivato qui in Italia, ho imparato la lingua, e ho iniziato a lavorare in un ristorante, ma poi non mi hanno potuto assumere. Pensavo di venire in Italia e cambiare la mia vita ma non è così». La soluzione secondo Alfa - spiegata con un italiano notevolmente fluido -, dovrebbe essere governativa: «L'aiuto deve venire dal Governo, dalla politica, se davvero si vuole avere una reale integrazione dei migranti che vogliono lavorare. Perché ad esempio senza documenti, io non posso lavorare. Ma lo voglio fare, non voglio sbagliare strada o diventare criminale, per vivere».


Secondo l'Istat oltre 2mila senzatetto. Il 46,2% in strada

Secondo l'Istat, nella Capitale vivono oltre 2mila persone senzatetto «di cui 948 nelle aree urbane, 1.018 in strada o aree aperte (46,2%), 1.186 nelle strutture per l'accoglienza notturna e 70 nelle aree speciali tra ospedali e Tevere». Un calcolo, questo, che non tiene conto dei minorenni. Delle oltre 2mila persone, solamente il 16,6% è costituito da donne.


Questa dato è da considerarlo alla luce del lavoro dei volontari che hanno composto la rete di rilevazione che non si sono recati nei luoghi meno accessibili nascosti. Si tratta quindi di una «prima fotografia, - precisano dall'Istituto di statistica-, pertanto non può riferirsi alla totalità del fenomeno dei senza tetto e senza dimora presenti sul territorio comunale».


Età media: sui marciapiedi quarantacinque, sul Tevere trent'anni.

«L'età media dichiarata dalla popolazione presente in strada è stata di 45,8 anni mentre l'età media cresce a 53,2 anni per gli ospiti delle strutture notturne». Anche questo è un dato che emerge dai dati della «Notte della Solidarietà» del 20 aprile 2024, il progetto realizzato dal Comune e Istat sui senza dimora che vivono nella Capitale.


Per quanto riguarda quelle che vengono chiamante «aree speciali» - i vari ospedali e sotto il Lungotevere - è la media tra 40 e i 54 anni. Ma se si considerano solo le aree vicino ai fiumi, soprattutto il Tevere, l'età scende di molto, si va dai 25 ai 39 anni. Lungo il greto del Tevere le donne sono circa l'8%. «Questa percentuale - precisa l'Istat - sale al 24,9% per quanto riguarda le ospiti di strutture di accoglienza notturna».

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