Ghetto, 81 anni fa il rastrellamento degli ebrei di Roma
Più di mille persone tra uomini, donne, bambini, furono sterminate dopo essere state deportate nel campo di concentramento

All'alba del 16 ottobre del 1943 le truppe naziste bloccarono gli accessi stradali e poi evacuarono un isolato per volta e radunando man mano le persone rastrellate in strada per farle salire su un treno merci che partiva dalla stazione Tiburtina direzione Auschwitz. Più di mille persone tra uomini, donne, bambini, furono sterminate dopo essere state deportate nel campo di concentramento in seguito al rastrellamento del ghetto ebraico di Roma, del quale oggi ricorre l'81 anniversario. Di loro solo quindici uomini e una donna fecero ritorno a casa.
Per l'occasione questa mattina è avvenuta la deposizione della corona di alloro presso il Cippo del deportato alla presenza del sindaco di Roma Roberto Gualtieri. Un atto che, come ricorda Francesca Del Bello, presidente del II municipio «rappresenta la necessità di continuare a valorizzare la memoria con l’obiettivo di responsabilizzare sempre di più le istituzioni e i cittadini alla conoscenza della storia perché chi non la conosce è condannato a ripeterla».
Le reazioni della politica: «Nessun alibi, omaggio alle vittime e alla democrazia»
Roma ricorda le vittime tra le quali c'erano duecento bambini. «Una ferita indelebile nella nostra storia. Ricordare le vittime di quella ferocia che colpì la comunità ebraica romana è essenziale per mantenere viva la nostra coscienza collettiva e per impedire che simili orrori si ripetano. Solo attraverso la memoria educhiamo le nuove generazioni al rispetto reciproco e costruiamo un futuro di giustizia e solidarietà», ha affermato Svetlana Celli, presidente dell'assemblea capitolina.
«Nessun alibi e nessun tentativo di riscrivere quanto accaduto in quegli orribili anni. Mantenere viva la memoria significa non solo rispettare e omaggiare coloro che sono state le vittime del nazifascismo, ma ricordare il valore più alto della nostra democrazia, la libertà, tanto più in un tempo in cui sembra che l'unica voce rimasta sia quella delle armi. Ci stringiamo alla Comunità Ebraica di Roma in questo doloroso anniversario», così in una nota il gruppo capitolino Roma Futura.
Commenti