È morto Sven-Goran Eriksson, l'ex allenatore di Roma e Lazio aveva 76 anni
Aveva un cancro al pancreas e dopo aver scoperto che gli restava solo un anno di vita aveva intrapreso un tour d'addio negli stadi che più lo avevano amato. La commozione di Lotito: “Mi verrebbe voglia di abbracciarlo ancora”

È Morto a 76 anni Sven-Goran Eriksson, allenatore di calcio e dirigente sportivo svedese.
Secondo quanto riportato dai media inglesi, a comunicare la sua scomparsa è stata la famiglia.
Eriksson era affetto da cancro al pancreas e, dopo aver scoperto che gli restava solo un anno di vita, aveva intrapreso una sorta di tour d'addio negli stadi che più lo avevano amato, compreso il Marassi di Genova dove era stato accolgo tra lacrime e applausi lo scorso maggio.
Nel 2001, lo svedese era diventato il primo allenatore straniero della nazionale di calcio inglese, allenando la cosiddetta “generazione d'oro”, tra cui David Beckham, Steven Gerrard, Wayne Rooney e Frank Lampard. Nel corso della sua carriera ha allenato una serie di club europei di alto profilo, tra cui Benfica, Roma, Fiorentina, Sampdoria e Lazio, dove vinse lo storico scudetto del 2000. «Grazie per tutto quello che hai fatto per noi, mister», scrive la Lazio su Instagram.
Lotito su Eriksson
«Il suo coraggio nell’affrontare la malattia che lo ha colpito è stato esempio ed insegnamento per chiunque lo abbia ascoltato - afferma il presidente Lotito. Nel corso delle interviste che ha rilasciato negli ultimi mesi ha saputo infondere amore per la vita e per il calcio. Non è stato solo l’allenatore più vincente nella storia della Società Sportiva Lazio, ma soprattutto un uomo integerrimo ed una persona squisita e signorile».
«Lo ricordo allo stadio Olimpico - continua Lotito -, emozionato come un bambino, in occasione del suo ritorno nella Capitale, parlammo a lungo: mi colpì la sua serenità, ci abbracciammo forte. Lo vidi incamminarsi verso il bordocampo, a passo lento effettuò il giro dello stadio. Tutto il nostro popolo laziale, al suo passaggio, gli urlò frasi di ringraziamento e di affetto, un’emozione quasi palpabile, le lacrime a solcare i volti, lui seppe rispondere agli incitamenti con la forza del suo sorriso».
Infine il presidente della Lazio, con parole colme di amore e gratitudine, conclude,: «Mi verrebbe voglia di abbracciarlo ancora, per sussurrargli ad un orecchio che la Lazio non lo dimenticherà mai. Rivolgo commosso le condoglianze alla sua famiglia, il calcio ed il mondo hanno perso un grande uomo».
Il ricordo di Sergio Cragnotti, presidente della Lazio negli anni di Eriksson
«Abbiamo perso un grande uomo di sport, che a noi laziali ha dato un grosso contributo. Un uomo tranquillo, che sapeva gestire il gruppo e aveva delle ottime relazioni umane». Questo è il ricordo di Sergio Cragnotti, il presidente della Lazio negli anni dell'allenatore svedese.
«Presi Eriksson per una coincidenza - dice ancora -, lo incontrai a Milano e facemmo un programma della nuova Lazio,
vennero con noi tanti giocatori che lui già allenava alla Sampdoria e che diedero un grande contributo alla Lazio». Per quanto riguarda i successi più belli vissuti con lo svedese, per Cragnotti non ci sono dubbi: «Lo scudetto e la Supercoppa vinta contro il Manchester United».
Il pensiero del club giallorosso
«As Roma piange la scomparsa di Sven-Goran Eriksson», con lui il club vinse una Coppa Italia. «Il nostro pensiero, in questo triste momento, va alla sua famiglia e agli amici». Dai giallorossi non tarda ad arrivare anche il pensiero di Bruno Conti, «Buon viaggio Sven».
L'addio di Enrico Mentana
«Addio maestro, siamo noi che applaudiamo te, tutti. Gran signore, e gran vincente del calcio», così anche il giornalista e conduttore televisivo, Enrico Mentana, ricorda Sven-Gora Eriksson.
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