È morto il critico Luca Beatrice, presidente della Quadriennale di Roma

È morto all'età di 63 anni Luca Beatrice, critico d'arte e presidente della Quadriennale

Luca Beatrice, critico d'arte e presidente della Quadriennale di Roma

È morto oggi all'età di 63 anni Luca Beatrice, uno dei critici d'arte più influenti e rispettati in Italia. Beatrice, ex presidente del Circolo dei Lettori di Torino e attualmente presidente della Quadriennale di Roma 2025, è deceduto a seguito di un improvviso malore che lo aveva portato al ricovero presso l’ospedale Molinette di Torino.

La triste notizia è stata annunciata dal fratello Giulio Beatrice attraverso un commovente messaggio su Facebook: «Due fratelli non sono due amici. Sono rami dello stesso albero che possono divergere con gli anni... ma il loro legame sarà eterno. Ciao Luca fai buon viaggio».

La carriera di Luca Beatrice: un contributo duraturo all'arte contemporanea

Luca Beatrice, con la sua carriera di critico e curatore, ha contribuito in modo significativo alla scena dell'arte contemporanea italiana. Tra le sue innumerevoli curatele e mostre, ha avuto un ruolo cruciale nella valorizzazione di artisti italiani e internazionali, riuscendo a portare al grande pubblico mostre di rilevanza mondiale. Tra le sue più celebri curatele si ricorda quella del Padiglione Italia alla 53esima Biennale di Venezia nel 2009, con una mostra dedicata al futurismo e a Filippo Tommaso Marinetti.

Nel corso della sua vita professionale, Beatrice è stato anche un apprezzato saggista, con pubblicazioni di grande impatto come «Da che arte stai? e Arte e libertà?», e ha insegnato in numerose accademie italiane. La sua morte ha suscitato un'ondata di cordoglio nel mondo dell'arte, con tributi che arrivano da artisti, critici e istituzioni culturali.

I tributi dal mondo dell'arte

In un post sui social, il critico d'arte Mellone ha scritto: «Chissà, dove sei adesso, se potrai ammirare quella perfezione nell'arte che hai inseguito e raccontato per tutta la vita. Che tu possa guardarci dall’alto di un deltaplano o di un aereopoema, cuore mio». Anche altri colleghi e personalità del mondo dell’arte hanno espresso il loro dolore, ricordando l'influenza duratura di Beatrice sulla cultura visiva contemporanea.